Caro Francesco,
quando si prende un grande colpo, all’inizio si trattiene il respiro, si è storditi e non si sente troppo male. Il dolore arriva e cresce nei giorni successivi, ogni giorno e durante il giorno cambia forma, ha infinite sfumature, si alimenta dei pensieri insistenti e insopportabili, dello smarrimento, della paura, della disperazione, della colpa che martella ogni momento della giornata.
Questo dolore mi dice che ci sei stato, che ci sei ancora, che ci sarai sempre. Allora lo posso tenere con me, posso imparare a farlo, anche quando sembra impossibile.
Sei stato e sarai sempre una persona autentica e speciale, e ovunque tu sia ti penso con lo struggimento di sempre, quello che tu sai.
Sempre, d.